Alcuni consigli su come uscire dalla propria zona di comfort sul lavoro

Tutti hanno una propria zona di comfort; si tratta di quel luogo in cui familiarità e routine riescono a dare un senso di sicurezza e prevedibilità. Per quanto riguarda l’ambito professionale, la comfort zone potrebbe essere rappresentata da una mansione lavorativa consolidata che dà la sensazione di poter essere gestita in maniera indolore e senza il rischio di sviluppare alcun tipo di stress o ansia.
In un primo momento, uscire dalla zona di comfort potrebbe sembrare una pazzia. Sfortunatamente, rimanere nella propria zona di comfort può metterci in una routine lavorativa in cui si verifica un’inevitabile perdita di stimoli e un rischio più elevato di rimanere “fermi al palo”. Alla lunga, la propria zona di comfort può alimentare una situazione stagnante, che non porta a nessun risvolto positivo dal punto di vista di crescita professionale e lavorativa.
In poche parole, più che professionisti del proprio settore, si rischia di diventare come automi meccanici impegnati nello svolgere sempre lo stesso lavoro.
Recenti studi sull’argomento, suggeriscono che è possibile aumentare notevolmente la produttività, creatività e capacità di far fronte al cambiamento uscendo dalla propria zona di comfort. Cosa bisogna fare per combattere la routine e questa spiacevole evenienza? Ecco tutti i consigli che possono aiutare a comprendere come uscire dalla comfort zone sul lavoro.
Zona di comfort e lavoro: come uscirne
Ci sono diversi modi per ottenere nuova linfa vitale dal punto di vista lavorativo. Ecco alcune idee interessanti per liberarsi una volta per tutte della accogliente ma limitante zona di comfort sul lavoro.
1. Sperimentare nuove mansioni
Uno dei modi più rapidi per cambiare la propria vita lavorativa è assumersi nuove responsabilità. Come si può fare ciò? Ebbene, bisogna accogliere una nuova sfida e inserirla nel proprio programma di lavoro. Attenzione però, uscire dalla zona di comfort lavoro non vuol dire bruciare tutte le proprie energie e sentirsi stremati. Sotto questo punto di vista, ci vuole equilibrio per poter programmare al meglio quale lavoro svolgere e quali nuove mansioni inserire. Dunque, se si possiede già un programma ricco di impegni, bisogna valutare con attenzione quante e quali nuovi mansioni provare.
Quando si partecipa ad una nuova iniziativa aziendale, si intraprende un nuovo progetto di squadra o ci si offre di fornire un’adeguata formazione ai colleghi più giovani, si potrà ottenere un duplice effetto benefico. In primo luogo si miglioreranno le proprie abilità lavorative e inoltre si garantiranno maggiori vantaggi a livello aziendale. Non solo: una serie aggiuntiva di responsabilità mette il lavoratore in condizioni di trovare nuovi modi per essere produttivo. In ultima analisi, non occorre dimenticare che un dipendente che si sta mettendo in gioco in un nuovo ruolo sarà in grado anche di fornire nuove opportunità per lavorare con persone e tecnologie diverse dalle solite.

2. Affrontare le proprie paure per uscire dalla comfort zone sul lavoro
A volte le persone rimangono nella loro zona di comfort a lavoro perché tale condizione impedisce loro di impegnarsi in attività che trovano spaventose. Se si evitano nuove opportunità di lavoro o cambiamenti di ruolo perché si percepisce il cambiamento come un’incognita, forse è il caso di rivedere la propria mentalità in proposito.
Affrontare le proprie paure è uno dei metodi più efficaci per capire come uscire dalla comfort zone. Dunque, bisogna adottare un’ottica più coraggiosa. Ma come bisogna procedere al riguardo? Ebbene, può essere una buona idea quella di percepire il cambiamento come una sfida da superare. Ci si deve porre un obiettivo e raggiungerlo, nonostante le incognite e i problemi che potrebbero esserci.
Naturalmente, questo processo deve essere graduale. Un cambiamento netto potrebbe essere traumatico e causare una regressione, specialmente se da anni non si esce dalla zona di comfort. Ad ogni modo, continuando con ardore e passione, le paure lavorative scompariranno e si potranno fare passi da gigante per uscire dalla comfort zone al lavoro.
3. Apprendere le nuove tecnologie
In questa era digitale, la tecnologia influisce praticamente su ogni aspetto della vita lavorativa. Le nuove tecnologie, infatti, sono in continua evoluzione e possono cambiare sensibilmente il modo in cui le persone interagiscono tra di loro. In ambito lavorativo poi, padroneggiare le nuove tecnologie può essere fondamentale per ottenere una buona posizione, molte soddisfazioni personali e anche un buon stipendio.
Per uscire dalla propria zona di comfort , è possibile dedicarsi all’apprendimento di nuove strumentazioni e tecnologie, al fine di migliorare le proprie capacità. Allo stesso tempo, ciò può contribuire alla propria voglia di crescere professionalmente, avanzando di pari passo con lo sviluppo delle nuove tecniche lavorative.
Quali sono alcuni esempi pratici da seguire per apprendere nuove tecnologie? Ad esempio, può essere una mossa intelligente imparare ad utilizzare un’app per la gestione del tempo che si sincronizza con il calendario di lavoro. Questo strumento potrebbe aiutare un dipendente a evitare di sovraccaricare la propria giornata con troppe mansioni. Ancora, imparare a creare macro, tabelle e fogli di calcolo in Excel potrebbe migliorare la competenza analitica.
Indipendentemente dal ruolo che si ricopre, è probabile che esistano numerosi strumenti tecnologici che possano agevolare lo svolgimento del proprio lavoro. L’apprendimento di questi mezzi può essere fondamentale per riuscire a uscire dalla zona di comfort sul lavoro e aumentare la produttività.
4. Seguire corsi aziendali
Di tanto in tanto le aziende propongono ai loro dipendenti dei corsi aziendali. Questi ultimi possono essere eccellenti per apprendere nuove tecniche di lavoro. Allo stesso tempo, i corsi tenuti da professionisti possono aiutare i dipendenti a rompere la routine lavorativa, magari sperimentando nuovi metodi per completare le mansioni da svolgere.
Dunque, se l’azienda per la quale si lavora propone dei corsi aziendali, partecipare potrebbe essere quello che ci vuole per abbandonare la zona di comfort. Inoltre, se si mostra spirito d’iniziativa e voglia di fare, si potrà donare ai dirigenti aziendali una buona immagine di sé. Ad ogni modo, si ricorda di partecipare ai corsi aziendali non per farsi notare ma per continuare a crescere a livello professionale, evitando una situazione stagnante.
5. Trovare un nuovo lavoro
Cambiare posizione lavorativa può essere l’approccio migliore per lasciarsi alle spalle la zona di comfort. Può sembrare un’opzione ovvia, forse anche drastica, ma cambiare lavoro o entrare in un nuovo settore non è così scontato. Molte persone rimangono in un posto di lavoro (e nella loro zona di comfort) per svariati motivi. Ad esempio, alcuni temono di perdere la sicurezza economica, altri hanno sviluppato un buon rapporto con i colleghi e altri ancora addirittura temono di cadere in un vortice di ansia e stress.
Il cambiamento spaventa chiunque, non solo a lavoro, ma in qualsiasi aspetto della vita. Tuttavia, a volte cambiare lavoro può essere la cosa migliore da fare per “ringiovanire” a livello professionale. Anche se soggettivamente non si vuole abbandonare il luogo di lavoro, bisogna avere la freddezza di analizzare la propria condizione in modo oggettivo. Solo dopo aver analizzato i diversi fattori logicamente e in modo imparziale si può decidere se vale la pena trovare un nuovo lavoro e dunque uscire dalla comfort zone.
Secondo recenti studi, il mandato medio dei dipendenti è di 4,2 anni. Anzi, negli ultimi anni si sta assistendo al fenomeno di “Job Hopping” con giovani che cambiano decine di lavori diversi durante i loro primi 5 anni di carriera. Cosa significa questo? Significa che ultimamente i dipendenti, giovani o meno giovani, cambiano lavoro in continuazione. Dunque, sono davvero molti coloro che intraprendono una nuova strada lavorativa, spesso in pochi anni. Chi desidera uscire dalla propria zona di comfort a lavoro, dovrebbe prendere in seria considerazione l’idea di trovare un nuovo impiego.
6. Attenzione a non entrare nella panic zone dopo essere usciti dalla comfort zone
Come si è potuto vedere, per uscire dalla comfort zone occorre rompere gli schemi e cercare di fare qualcosa che non appartenga alla solita routine lavorativa. Tuttavia, come accennato anche in precedenza, questa operazione dovrebbe essere graduale. In caso contrario, si potrebbe correre il rischio di entrare nella cosiddetta panic zone.
Cos’è la panic zone? Secondo alcuni studiosi, come Alasdair White (tra le altre cose teorico della “comfort zone”) si tratta di quella condizione che fa provare costante ansia e stress ad un lavoratore. Ciò potrebbe accadere quando si è a contatto con nuove tecnologie, nuove mansioni o anche nuovi colleghi di lavoro. La panic zone è un pericolo assoluto per la propria carriera, in quanto potrebbe bloccare il lavoratore e renderlo schiavo della paura.
Come diceva il noto filosofo Aristotele, “In Medio Stat Virtus”, la virtù è nel mezzo, tra due estremi che bisogna evitare perché entrambi dannosi. Dunque, solo con questa ottica si potrà trovare il centro perfetto per gravitare al meglio nel mezzo tra comfort e panic zone.
Uscire dalla comfort zone al lavoro è possibile!
Chi è nella comfort zone non dovrebbe abbattersi. Seguendo i consigli appena donati, chiunque può riuscire a uscire da tale condizione e mettersi in gioco con zelo e grande interesse.
Allo stesso modo, coloro che rischiano di trovarsi in questa circostanza dovrebbero mettersi continuamente in discussione. Chi avverte il pericolo di ritrovarsi in una situazione stagnante dal punto di vista lavorativo, dovrebbe prendere in considerazione l’idea di fare cose nuove e seguire i consigli di questo articolo.
Un continuo auto-esame delle proprie capacità lavorative è quello che ci vuole per tenere alla larga il pericolo di rimanere intrappolati nella propria zona di comfort a lavoro.