Burnout: come il coaching può aiutarci

Il termine burnout venne usato per la prima volta negli anni ’30 in campo sportivo per indicare quegli atleti che, dopo aver raggiunto risultati eccellenti, non riuscivano più ad essere performanti a causa di problemi mentali.
Negli anni ’70 la psichiatra Christina Maslach fu la prima a parlare di sindrome da Burnout; questa si manifesta in tutte le professioni di aiuto ed è caratterizza da una perdita della motivazione, della fiducia nel proprio operato generando un senso di inadeguatezza nel proprio ruolo.
Come possiamo riconoscere la sindrome da Burnout?
I campanelli d’allarme specifici sono i seguenti:
- La propria professione genera un senso di fallimento.
- Non si è più motivati.
- Ci si sente svuotati e privi di voglia di fare.
Riuscire a cogliere sul nascere questi campanelli d’allarme può permettere di agire subito, prevenendo un avanzamento cronico ed un peggioramento che può portare questi segnali se non compresi portano le persone ad avere problemi sul lavoro, come ad esempio assenteismo e aggressività.
Il burnout può essere affrontato lavorando in maniera minuziosa su di noi, facendo leva sulle nostre risorse e sulla nostra grinta nel comprendere le fonti di stress e rafforzando le competenze per gestirlo e ridurlo.
Come può agire il coach in caso di burnout?
Il coach assiste le persone con disturbi di stress e/o burnout tramite un approccio interattivo ed esplorativo, aiutando il coachee (la persona seguita dal coach) a superare le relative problematiche, attraverso le tecniche di rilassamento, gestione dello stress e mindfulness.

Il coaching è un metodo di crescita e sviluppo personale, e può essere definito come uno strumento che aiuta le persone a trovare nuove soluzioni e nuove modalità per relazionarsi con se stessi e con gli altri in modo da aumentare la propria soddisfazione personale; il lavoro di un coach risulta molto efficace, in quanto con un percorso di coaching il soggetto riesci a definire al meglio obiettivi e priorità. Ne avevamo parlato anche in questo articolo.
Il coach è un facilitatore che propone una modalità di introspezione adatta a coloro che vogliono sviluppare un progetto personale e trovare soluzioni concrete. Il suo compito è accompagnare il coachee alla scoperta dei propri talenti aiutandolo ad esprimere al massimo le sue potenzialità tramite in progetto di crescita espletato attraverso un piano d’azione con obiettivi concreti, facilitando il cambiamento attraverso una visione chiara del proprio ruolo.
Attraverso strumenti adeguati, come ad esempio, la ruota della vita, il coach accompagna il coachee verso la comprensione dei suoi obiettivi di benessere, sostenendolo nella gestione dello stress che sta vivendo.
Durante le sessioni di coaching il cliente potrà ottenere un supporto efficace, rivalutando i suoi obiettivi e ritrovando la motivazione; il burnout può essere un’opportunità di rinascita e crescita se ben affrontato.
5 consigli per fronteggiare la crisi da burnout
Passo dopo passo il coachee viene accompagnato dal coach ad una maggiore consapevolezza dei suoi obiettivi e della cura di sé.
Ecco il percorso utile per fronteggiare il burnout:
1. Introduzione e accettazione della realtà
Il primo passo è accettare la realtà; ogni situazione è diversa.
“Cosa ti causa malessere?” concentrati su te stesso!!
2. Recuperare energia e benessere fisico
Libera la mente e cura il corpo, per ridurre lo stress.
3. Affrontare lo stress
Non aver paura dello stress, ma affrontalo e definisce le emozioni che ti spaventano.
4 . Cura di sé
Prenditi cura di te, coltiva la resilienza e affronta il futuro.
5. Conciliazione e definizione dell’obiettivo
Organizza il tuo tempo dividendolo tra lavoro e vita privata, non affrettarti, ma studia ogni sfumatura.
Il futuro è nelle tue mani!!