
Il welfare aziendale, ovvero il ”benessere aziendale” , può essere definito come un insieme di prestazioni, non solo monetarie, concesse ai lavoratori, con lo scopo di favorire il benessere dei dipendenti e dei loro familiari.
Che benefici porta il welfare aziendale?
Un buon programma di welfare aziendale favorisce la produttività, incrementandola, senza disturbare la sostenibilità dell’azienda. Quali sono i principali benefici?
Eccone due principali:
- Clima lavorativo positivo: questo aumenta la produttività dei lavoratori
- Benefici fiscali e migliori risultati di business per l’azienda.
Il Covid-19 ha cambiato il modo di percepire il lavoro e la vita, in genere, si punta al benessere anche e soprattutto nella vita personale.
Le aziende si sono ritrovate a dover rispondere ad alcune esigenze nuove nel panorama nel mondo professionale tra cui quelle di assistenza, formazione e work-life balance.
Questi aspetti hanno portato al mutamento dei servizi già presenti per rispondere alle nuove esigenze dei lavoratori.
I benefici del welfare aziendale sul tempo
Succede allora che alcuni benefici più tradizionali, come ad esempio la mensa aziendale o i buoni pasto stiano lasciando il posto ad altri tipi di benefit più incentrati sul tempo.
Le macro aree del welfare aziendale: il setting
Il welfare aziendale ad oggi si muove verso un setting più strutturato rispetto al passato. Il benessere all’interno dell’azienda risulta avere un ruolo nuovo e più importante rispetto al passato.
Possiamo quindi dividere i servizi di welfare aziendale in tre grandi aree :
- Benessere e salute – le aziende hanno aumentato le prestazioni sanitarie per i dipendenti
- Conciliazione famiglia e lavoro – il work life balance è fondamentale; vengono cosi attivati nuovi strumenti ( o vecchi rivisitati) come ad esempio gli asili nido aziendali, i baby parking, orari di lavoro flessibili.
- Mobilità – organizzazione di servizi di trasporto per i lavoratori e garantire buoni benzina.
I benefit erogati sono flessibili perché al impiegato viene dato un quantitativo di spesa che può usare per acquistare in maniera totalmente libera e senza vincoli i vari servizi che rispondono alle sue necessità e a quelle della sua famiglia.
Con questa modalità il dipendente può scegliere ciò che gli è più comodo per sé e per la sua famiglia, e l’azienda può andare incontro alle esigenze specifiche di ogni lavoratore.
Quali sono i vantaggi del welfare per le aziende?
I vantaggi e i benefici segnalati dalle imprese che hanno già adottato queste iniziative:
- Miglioramento nella motivazione e nella soddisfazione dei dipendenti, miglior clima aziendale, benessere organizzativo rafforzato e capacità maggiore di attrarre i talenti.
- Aspetti negativi che vengono ridotti: assenteismo che si abbassa, turnover patologico, burnout nei lavoratori.
Sviluppare un progetto di welfare aziendale comporta un miglioramento della vita dei lavoratori, che in questo modo, possono contribuire maggiormente al successo dell’azienda.
Un lavoratore felice dà il massimo per la sua azienda, e ci guadagna sia il dipendente stesso, che il datore di lavoro che vedrà un grande aumento della produttività.
I nuovi servizi offerti ai lavoratori riguardano la progettazione di sistemi digitali ed informatici per la gestione dei servizi offerti;
- Maggiori servizi che possono essere messi in atto all’esterno del contesto lavorativo
- Accordi aziendali che permettono di convertire il premio di produzione in servizi sopra indicati.
Quest’aumento dei servizi che possono essere usati non solo in azienda ma anche relativi alla vita privata più supportare l’integrazione vita privata-lavoro fondamentale per fronteggiare la crisi post Covid-19.

Come implementare il welfare aziendale?
Il sole 24 ore , uscito il 12 ottobre del 2018 titolava “Con l’assistente sociale migliora la qualità del lavoro“. In questo articolo si parla dell’importanza di mettere al centro le persone in quanto individui, con particolari attitudini e competenze, non solo “impiegati e lavoratori”.
Si afferma, inoltre, che un’impresa è più efficace se i dipendenti sono soddisfatti, ben retribuiti e sereni.
La professionalità dell’assistente sociale con la sua particolare formazione risponde al meglio alle esigenze di creazione di un welfare che tutela il lavoratore, ma allo stesso tempo salvaguardi l’azienda.
La figura dell’assistente sociale per il welfare aziendale
Il professionista può incentivare l’offerta dei servizi e delle prestazioni nell’ottica di migliorare il welfare aziendale a rilevanza sociale, ovvero sostenendo i lavoratori nella gestione della quotidianità orientando sulle risorse aziendali agevolandone l’accesso e l’uso.
Grazie all’uso dell’assessment sociale, particolari momenti che possono demotivare il rapporto di lavoro, l’assistente sociale costruisce una relazione di conoscenza con il dipendente riducendo gli sprechi aziendali e affiancando l’azienda stessa del sostegno del rapporto con l’impiegato che attraversa un momento difficile della propria vita.
Col termine assessment ci si riferisce alla raccolta di informazioni ed alle analisi effettuate dall’operatore sociale rispetto alla situazione di una singola persona o di una famiglia.
Che tipo di strumenti usa l’assistente sociale?
La specificità professionale dell’assistente sociale è saper lavorare, che si compone del saper essere e del saper fare, ma non solo.
Un professionista può essere definito tale quando sa lavorare:
- In rete con altri servizi e professionisti, costruendo reti solide e basi efficaci.
- In un’ottica tri-focale dell’intervento (comunità, azienda e persona).
- Rispettando la complessità e la difficoltà a cui queste situazioni aspirano.
- Tenendo sempre presente l’unicità della persona.
Inoltre, possiamo sempre far leva su strumenti più strutturati, come il colloquio individuale e di gruppo, la gestione dei gruppi di auto mutuo aiuto e la supervisione priva di giudizio che guida e supporta.
La capacità di fare un colloquio, di gruppo o individuale è fondamentale, poiché permettere di fronteggiare situazioni di crisi e malessere dei dipendenti.
Durante un colloquio è fondamentale far sentire l’altro a proprio agio, rispolverando l’arte di fare domande chiare, concise, pertinenti e non giudicanti; in particolare modo nei colloqui di gruppi è fondamentale dare a tutti la stessa opportunità di esprimersi.
Il ruolo dell’assistente sociale all’interno dell’azienda non è del tutto innovativo, infatti, i servizi sociali aziendali costituiscono un fenomeno nato con l’età industriale per sostenere i lavoratori. Ad oggi, la sua presenza non è cosi scontata ma è utile ed essenziale per favorire il benessere del dipendente e, quindi, migliorare le prestazioni aziendali.