Head Hunter: chi è e che compiti ha?

In italiano “Cacciatore di teste”, l’head hunter che si occupa di talenti migliori da proporre ad aziende, enti o istituzioni che abbiano la necessità di trovare persone altamente qualificate per nuovi ruoli e nuovi progetti da avviare in toto.
Un cacciatore di teste può lavorare può lavorare come dipendente di un’azienda o con partita IVA come freelance.
Questa figura professionale ha iniziato ad affermarsi in Italia a partire dagli anni ‘90, ma ha acquisito sempre maggior visibilità con la comparsa dei social network professionali.
Il lavoro dell’head hunter riguarda la ricerca di personale altamente specializzato; il suo intervento è richiesto per scovare, e far conoscere all’azienda risorse con anni di esperienza, per ricoprire ruoli dirigenziali e manageriali.
L’head hunter si occupa, quindi, della executive search, ossia della ricerca di figure professionali di alto livello che corrispondono a requisiti specifici.
Il cacciatore di teste, tramite, ad esempio Linkedin, procaccia possibili candidati per la posizione lavorativa prescelta.
Differenze tra head hunter e recruiter: due professioni diverse
Il recruiter si concentra su persone che sono in cerca di lavoro e che possono essere più o meno specializzate, mentre l’head hunter è solo alla ricerca di qualsiasi professionista che abbia l’esperienza e la qualifica richieste.
Il recruiter si trova spesso a lavorare con candidature dirette e si dedica allo screening dei curricula ricevuti e alla lettura delle lettere di presentazione (leggi qui come scriverne una perfetta). L’head hunter recluta da tutto il “mercato dei talenti” disponibile senza ricevere candidature, svolgendo l’attività di ricerca e selezione in modo proattivo.
Il personale addetto alle risorse umane che lavora per un’azienda ha molte responsabilità, tra cui:
1. talent acquisition
2. employee retention
3. internal recruitment
4. turnover del personale
La figura del recruiter si è così evoluta e si parla sempre più di recruiting marketing o marketing recruiting. L’head hunter, invece, si concentra sulla sua attività principale ossia quella di scovare talenti, lavorando spesso da soli, al contrario dei recruiter che prendono parte anche ad HR team per grandi aziende dislocate in più sedi.
Gli head hunter lavorano per “riempire” le vacancy (i posti vacanti) del momento cercando dei profili ben specifici. Ecco perché quando si rivolgono a un candidato, partono con una scheda in cui vengono inserite delle skills determinate a priori e verificano che il candidato in questione le abbia.

Il recruiter invece non si limita a verificare la corrispondenza tra le competenze di una persona e quelle richieste, e, nel caso non corrispondano, può offrire altri lavori e contattare la persona successivamente per altri lavori.
Cosa fa l’head hunter?
Un head hunter inizia dalla sua rete di contatti per lo scouting. In effetti un head hunter può anche essere definito scout, come in questo articolo.
Può decidere di “pescare” nella propria rete di conoscenze: persone che conosce già; questo per chi fa head hunting può essere un buon punto di partenza.
- Diventa esperto del settore dei suoi clienti
- Costruisce una relazione con il candidato
- Usa i social media per raggiungere davvero i profili di suo interesse
- Incontra il candidato dal vivo
- Migliora l’employer branding
Un Head Hunter che lavora bene riesce a far aumentare la visibilità dell’azienda, creando quindi maggior introiti.
Un cacciatore di teste deve essere professionalmente ben preparato, aver acquisito competenze tecniche e personali specifiche, poiché si trova a lavorare nel rapporto uno ad uno con professionisti importanti.
Nel suo ricercare il professionista specifico deve conoscere al meglio l’azienda con il quale lavora, per creare una sinergia di intenti che permetta il reclutamento del giusto professionista.
Lavorare nelle risorse umane offre moltissime opportunità, basta solo capire se ci sentiamo più cacciatori di teste o recruiter.