La selezione del personale da un altro punto di vista

Vi invito ad una riflessione: siamo solo noi selezionatori che esprimiamo un giudizio o anche il candidato lo fa su di noi?
Proviamo per un attimo a guardare le cose dalla parte del candidato, del resto anche noi lo siamo stati.
Chiunque di noi quando ha cercato un lavoro ha affrontato un colloquio facendone alle fine le proprie valutazioni.
Immediatamente ci viene automatico pensare a quanto chi avevamo di fronte fosse professionale: anche chi capisce poco di tecniche di selezione, riesce a distinguere la qualità dalla mediocrità.
Come accorgersi di un cattivo selezionatore del personale?
Lo fa osservando i piccoli dettagli; quelli che cercheremo di analizzare punto per punto, immedesimandoci candidati.
L’appuntamento per il colloquio

Veniamo contattati telefonicamente ma spesso chi ci sta contattando non si presenta, non fornisce dettagli della ricerca, ma ci fissa in maniera perentoria una data ed un’ora, come se qualora non potessimo esattamente nel giorno prefissato non sarà più possibile fare un colloquio.
L’arrivo in sede
Solitamente veniamo accolti da una persona diversa dalla selezionatrice e successivamente fatti accomodare in una sala d’attesa, ma quella stessa attesa può diventare infinita e quando arriva la selezionatrice non si scusa ma ci squadra per il nostro abbigliamento, e in quel momento ha già emesso una sentenza.
L’inizio del colloquio
Spesso chi ci sta colloquiando legge inizialmente il nostro CV, sembrando non preparato riguardo alle nostre competenze, e dando così l’impressione di leggerlo in quel momento per la prima volta. La perplessità aumenta, inoltre, se non ricorda nemmeno la posizione per cui ci ha convocato.
Il colloquio di lavoro e gli stili di selezione
Ogni esperienza di colloquio è diversa perché cambia lo stile di chi ci sta intervistando. Proviamo ad analizzare i più comuni fra questi stili:
Il perentorio
Ha modi bruschi che non ci permettono di esprimerci, ad ogni domanda si aspetta una nostra precisa risposta.
Il non comunicatore
Esordisce con un “mi parli di lei” e dopo un po’ il colloquio diventa un monologo. Sei di fronte a una persona che non accenna una parola o un’espressione facciale e continua a scrivere o a distrarsi.
Il sospettoso
È colui che contesta qualunque cosa gli venga detta, quindi non indaga per scoprire i fatti ma trae le conclusioni.
Il megalomane
Parla di sé stesso sempre e, alla fine del colloquio, ti domandi cosa può aver capito di te
La fine del colloquio
Vieni congedato in maniera scostante o frettolosa, e questo ti fa intuire che l’esito non sia positivo ma ti viene comunque detto il classico “le faremo sapere”.
Il non feedback
Per giorni guarderai la mail e controllerai il cellulare in attesa di una risposta che difficilmente arriverà davvero.
Ecco quei principali piccoli dettagli che ci permettono di trarre conclusioni.
Dopo anni come selezionatrice ho capito non bisogna mai dimenticare che noi selezionatori abbiamo due clienti: l’azienda e i candidati.
Se non ci fossero persone che cercano lavoro, non avremmo la materia prima e senza materia prima noi stessi staremmo cercando un lavoro.
Sono queste le cose che insegno nei miei corsi a chi vuol diventare esperto HR: per distinguerti devi imparare ad essere obiettivo ed autocritico.
Ricordiamoci: sono i nostri atteggiamenti che parlano di noi.
Ciao a tutti!
Ho conosciuto la docente Diana Mantellassi al corso di “Addetto alla gestione delle risorse umane” tenutosi a Milano. Ancora oggi le devo tanto, umanamente e professionalmente: grazie alle sue lezioni sono riuscita a gestire e ad affrontare meglio e con più consapevolezza i colloqui di lavoro.
La formazione, l’esperienza e la professionalità di Diana sono immediatamente riconoscibili nei suoi insegnamenti, che mi hanno aperto un mondo!
Grazie!
Zaira
Grazie Diana per questo interessantissimo articolo. Io sono anche una delle fortunate che ha potuto frequentare il corso come addetto risorse umane tenuto proprio da te, esperienza utilissima per chi vuole intraprendere una carriera in questo settore ma anche per chi vuole semplicemente capire come affrontare un colloquio da candidato senza commettere errori.
Ho appena concluso il corso HR con Diana,
ho imparato a scoprire chi sono e che tipo di collaboratori diventeranno i candidati e come studiare ed affinare la capacità di raccogliere informazioni sulle persone, raffinare la capacità di fare le domande, di ascoltare le risposte in modo sistemico
avendo cura delle informazioni verso il candidato e verso il committente dell’azienda.
Ho appreso l’intero processo di selezione
curando, analizzando a fondo da cosa nasce l’esigenza del nuovo inserimento in azienda, aiutando il manager, che sta ricercando il nuovo collaboratore, a decidere quali necessità e quali priorità presenta il profilo della posizione.
Corso utile in ogni campo lavorativo.